La famiglia degli Agolanti si insedia a Riccione in 1260, legati ai signori di Rimini Malatesta. Oggi rimangono solo resti del castello sulle colline della città.
Malatesta non erano i veri signori della città, ma erano vicari di Papa. Stato della Chiesa aveva il definitivo controllo del territorio passando dalla epoca di vicariati nell'epoca dell'Antico Regime. Ricordiamo questo per che attorno al 600, sono state costruite lungo alla spiaggia torri di guardia, per difesa dalle scorrerie dei pirati.
Non si sapeva come utilizzare una espansione della spiaggia in cinquecento all'Ottocento.
Alla fine dell'Ottocento, risalgono le origini del turismo di Riccione. L'influsso dello sviluppo di residenze che sono case di ricchi personaggi, vine dalla linea ferroviaria Bologna - Ancona, utilizzata ultima volta all'ultimo ventennio dell'Ottocento.
Benito Mussolini acquista una villa a Riccione in 1934, dove stato per dieci anni. Suoi soggiorni sono spettacolari, con arrivo in idrovolante e ha una nave da guerra in largo della costa. Oggi la villa Mussolini e aperta per eventi pubblici.
Negli anni 30,la città aveva già un calcolo medio annuale di 30.000 turisti e più di 80 strutture alberghiere.
La seconda guerra mondiale passa da qui non senza danni e caduti.
Dopoguerra ha il decisivo balzo avanti nel settore del turismo, quando Riccione, diventa una passerella mondana, meta vacanziera di personaggi di spettacolo, della cultura e dello sport come Pelè, Mina, Gina Lollobrigida, Ugo Tognazzi, Vittorio di Sica e tanti altri.
Più da storia da Riccione, durante il ventennio, e il boom turistico è stato raccontato del defunto Dante Tosi (a lui e dedicata la banchina del porto) e da Giancarlo d'Orazio.